Pop coreano VS (?) pop occidentale -Parte I

Premessa

Alzi la mano chi non ha mai sentito qualcuno insultare Justin Bieber.
E chi, fan del kpop, non ha sentito trattare con sufficenza i propri idoli perché copioni, o brutte copie di questo o quell’artista inglese, americano, canadese?
Una disputa “internettara” che si può trovare spesso ricercando materiale kpop è quella su chi sia meglio fra tale-gruppo-kpop e Justin Bieber, dovuta credo, non tanto perché Bieber è Bieber, ma perché adesso è lui l’idolo giovanile per eccellenza.

Indubbiamente il mercato mondiale musicale è guidato dall’America del Nord. Se, ad esempio, PSY non fosse stato notato e “pubblicizzato” dagli americani, non avrebbe avuto l’attenzione globale che invece ha ricevuto.
Poco ha contato che i TVXQ abbiano detenuto a lungo uno dei fan club più numerosi in Asia, che Hangeng e i Big Bang, in anni diversi, hanno ottenuto l’EMA di MTV come World Wide Act, che le SNSD siano state ospiti al David Letterman Show, o che Rain abbia girato Speed Racer e Ninja Assasin. Restano per lo più gruppi noti solo a coloro che per i casi della vita li hanno conosciuti.

Eppure come viene notato negli scontri fra gruppi opposti di fan, il pop si somiglia un po’ ovunque nel mondo. E il pop coreano prende grande ispirazione dalle boyband e dai girl group nati negli anni ’90. Tanto che ci sono continue collaborazioni, con produttori, coreografi e artisti occidentali.
I TVXQ ad esempio debuttarono durante un doppio concerto di BoA e Britney Spears. Sorry Sorry dei Super Junior, canzone con una delle coreografie più conosciute fra tutte quelle kpop, è opera di Nick Bass e Trent Dickens, che hanno lavorato anche con Justin Timberlake, Usher, Janet Jackson etc.. I JYJ hanno collaborato con Kanye West e Bruce Automatic…

Ma se la radice è quella occidentale e il dialogo con essa è continuo, è anche vero che l’industria musicale dietro il kpop è diversa.

La nascita degli idol coreani e quella dei fenomeni mondiali.

Una grande differenza credo sia nella nascita di questi idoli giovanili, che porta di conseguenza ad una differenza di stile nelle performance.

Questa, ad esempio è una delle prime esibizioni di Bieber, nel 2009, quando aveva 15 anni.




Nonostante la giovane età riesce bene o male a tenere la scena, ma in modo totalmente diverso da come fece, ad esempio, Rain (Bi o Pi in coreano), cantante kpop, che ha debuttato nel 2002 a vent’anni.




Bieber è in effetti nato su youtube come cantante, “recrutato” poi nel 2007, e portato al successo nel 2009. Rain ha alle spalle due anni di training sotto JYP Entertainment, e la frequentazione di un Liceo delle arti in cui ha studiato danza e recitazione.
L’immagine di Rain sembra già “inquadrata”, mentre quella di Bieber è ancora quella del ragazzo qualunque (che qualunque non è).
Il “tipo” di debutto di Justin Bieber è probabilmente più simile a quello di Lee Hi, uscita da un programma tv sul genere di X Factor, ma intitolato Kpop star –Ultimate Audition. Lei è stata scritturata da YG Entertainment nel 2012, ha 16 anni, e nasce sempre “dal nulla” come cantante.




Al di là del canto, punto di forza di entrambi, al debutto sembra che abbiano ancora da lavorare sugli altri aspetti di una performance. Ma salvo cambi di rotta della YG, Lee Hi probabilmente non sarà una idol quanto piuttosto una cantante.

Non mi vengono in mente solisti maschi giovani come Bieber. Taemin ha debuttato negli Shinee a 15 anni nel 2008, ma dopo 3 anni di training sotto SM Entertainment. Questa è stata la loro prima performance. (Taemin indossa la canottiera con scritto wicked)




Mi sembra in effetti che debuttare dopo anni di preparazione in una struttura specializzata che potrebbe essere paragonata ad un’accademia superiore delle arti dello spettacolo, in cui vengono preparati nel canto, danza, recitazione e spesso anche in alcune lingue straniere (inglese cinese e giapponese in particolare, o coreano per coloro che vengono dall’estero), porta al debutto gruppi e solisti che sono già professionisti, seppur senza molta esperienza.
Si, debuttano anche lì ragazzi e ragazze sempre più giovani, avere 15 o 16 anni sembra la norma, ma spesso sono entrati in agenzia verso gli 11 anni (se non prima).
Inoltre proprio perché crescono nell’agenzia a contatto con tanti altri ragazzi, che negli anni lasciano o vengono allontanati o invece debuttano e diventano celebrità, hanno spesso un concetto di appartenenza al gruppo molto forte. Non a caso si parla di SM family, YG family, o JYP family.

Chi probabilmente ha avuto un’inizio simile agli idol coreani è Britney Spears, che, cresciuta nel Dinsey Club, al debutto mostra già una performance completa di canto, ballo e ammiccamenti.




Poi però il suo grande successo è stato accompagnato da grandi problemi personali, di cui è venuto a conoscenza anche chi non seguiva la cantante. Nel caso dei coreani invece si conosce paradossalmente molto poco della loro vita privata.

Celebrità e vita privata.

E credo che questo sia davvero paradossale perché a contrario di quella che è l’abitudine occidentale, in Oriente si hanno vere e proprie associazioni di fan stalker, che quindi molto probabilmente conoscono questi idol ben più di quello che le agenzie e gli idol stessi ritengono opportuno.
Riescono ad entrare nelle loro case e nei dormitori, rubano oggetti, ne lasciano altri, etc. etc. ossia non rispettano in alcun modo la privacy degli idol, ma alla fin fine quasi la proteggono evitando “fughe” di notizie al di fuori della loro cerchia.
Ma qui c’è anche una grande differenza fra come noi viviamo le nostre celebrità e come, almeno a livello “ufficiale” sono vissute in Corea del Sud.

Se per esempio Bieber ha vissuto la sua relazione con Selena Gomez alla luce del sole, con tutti gli alti e bassi, come anche Justin Timberlake con Brintey Spears, nell’universo kpop non è così. Ragazzi e ragazze vengono spinti a mantere la loro immagine di single.

Nonostante ciò le coppie speculate sulla scena kpop sono infinite, soprattutto fuori dalla Corea, troppo distante per avere notizie “di prima mano”, e molti dei fansite in cui vengono divulgati i gossip restano inaccessibili a chi non conosce il coreano (o il cinese), oltre ad essere spesso comunità chiuse a cui ci si può iscrivere solo su invito. Così si diffondono notizie su coppie date per sicure perché una volta forse da qualche parte si è letto che tizio aveva scritto di aver letto che… o ancora meglio tizio ha saputo per certo da x che quella coppia è vera ma non può dire perché e come lo sa.

Un esempio tipico è quello di ChangToria, Changmin (TVXQ) e Victoria ((f)x), una delle coppie non ufficiali data per certa da più anni. I fan infatti ritengono di saperne date di inizio, crisi, e riprese del rapporto. (Ma a dire il vero Victoria è messa in coppia anche con Nickhun dei 2PM e Kyuhyun dei Super Junior). Per capire il livello di “disperazione” (oltre alla vista aquilina) degli shipper della coppia basti pensare che recentemente hanno notato che in una foto postata su internet da Victoria, e poi rimossa, si vedeva riflesso in un cucchiaino Changmin. Ergo i due erano assieme a mangiare, prova indubbia della loro relazione. Il riflesso in un cucchiaino. Quando abbiamo Bieber e la Gomez che si baciavano in tv.
Per concludere la vicenda la SM, agenzia di entrambi, ha perfino chiarito che sì, nella foto c’era effettivamente Changmin, ma i due non erano soli, bensì in compagnia di altre persone dello staff, ed essendo della stessa agenzia si conoscono e sono buoni amici.

La confusione che però esiste sulle coppie nel kpop in realtà riflette anche l’eterogeneità di culture ed età che si incontrano su internet. Ragazzi e ragazze che per età o cultura quasi non concepiscono l’amicizia uomo-donna, o vedono negli atteggiamenti di questo o quella idol la prova della sua omosessualità, tutti loro si scontrano/incontrano. Un sorriso piuttosto che un abbraccio piuttosto che uno sguardo danno adito a pagine e pagine di dibattiti.
Si trova la fan araba che per cultura trova offensivo e disdicevole dire che qualcuno è omosessuale, come anche quella americana per cui tutto va bene. Ci sono ragazze di 13 anni che leggono romanzi in uno sguardo, e trentenni che invece supportano l’idea che ci possano essere relazioni in stile friends with benefits. E questo solo per dare un sunto superficiale.

Insomma la vita sentimentale degli idol non è parte del business ufficiale, come invece avviene nel mercato occidentale in cui le coppie vengono paparazzate e pubblicizzate di continuo.
Il kpop ha le couple, che sono coppie basate sull’affetto fraterno di ragazze e ragazzi all’interno, in genere, degli stessi gruppi, e che poi lasciano ai fan la libertà di vederci altro dall’amicizia.

Poi quanto questa sia una facciata o la realtà è argomento di dibattito. Lo “scandalo” delle T-Ara che ha fatto emergere il bullismo fra le ragazze, porterebbe a pensare che l’amicizia fraterna ostentata sia costruita, ma poi ci sono i casi di Hangeng dei Super Junior, che lasciato il gruppo ha mantenuto i contatti con alcuni membri, o anche gli Shinwa che dopo 15 anni continuano a lavorare insieme. O anche la così detta KyuLine (Changmin, Kyuhyun, Minho, Jonghyun, Ryeowook), gruppo di idol amici di diversi band che amano passare il tempo libero fra loro dati gli interessi comuni.

Ma la tendenza è di mantenere una certa riservatezza sugli altri aspetti della vita privata come amicizie, famiglia e problemi personali.
Data la giovane età di questi idol è possibile trovare fancam di loro a scuola, agli esami in Università o alle cerimonie di diploma.
Di norma se ne conosce il nome vero, e da che famiglia vengono, con quanti fratelli e sorelle e che situazione economica. In molti infatti vengono da fuori Seoul, e non da famiglie ricche, tanto che nei primi tempi di apprendistato si ritrovano con seri problemi economici dovendosi pagare, ad esempio, il dormitorio.
Si sà, fra le varie storie che Yunho, leader dei TVXQ, arrivato a Seoul non aveva un posto dove stare, e prima che si spostassero in dormitorio, fu ospitato a casa da Junsu (ex-TVXQ, ora JYJ).
Sempre Yunho ha ammesso di aver avuto problemi legati alla depressione dopo la separazione dai JYJ.
Ma nei mesi di sua assenza dalle scene non si è saputo nulla.

Problemi legati appunto a depressione, alcol, tabagismo, alimentazione etc. non si conoscono quasi mai. Gli idol ne parlano in genere dopo averli superati. Insomma si sà quello che fa bene sapere al fine di evidenziare il merito di questi ragazzi che indipendentemente dal loro passato e dalle difficoltà del presente si impegnano giorno dopo giorno per vivere il proprio sogno di gloria.

In Corea del Sud non è (buona) pubbicità arrivare ubriachi in scena, vomitare o barcollare, lì un fatto del genere può rovinare la loro carriera. Scoprire di avere problemi con le droghe è ancora più dannoso. Perché più forte del nome dell’idol resta quello della sua agenzia, che ha un’immagine da difendere.

L’agenzia punta ad avere top idol di successo accettati e riconosciuti dalla società e amati dai giovani.Grazie a questa combinazione gli idol possono lavorare tanto nella pubblicità per l’UNICEF o raccolte fondi contro la fame nel mondo e simili, quanto per la Lacoste, la Benetton, la Nintendo etc. O possono presentare programmi tv in prima serata, apparire in fiction, presentare per radio, apparire nelle scuole…
Ogni scandalo reca un grande problema economico: si annullano contratti pubblicitari, perché la persona non incarna più l’immagine richiesta dal prodotto da promuovere, vengono cancellate le apparizioni pubbliche, televisive e radiofoniche, e se c’è materiale registrato ancora da mandare in onda in cui appare l’idol, viene fatto un editing che taglia le parti in cui questa persona appare. Possono esserci penali da pagare o meno, ma di sicuro saltano gli introiti programmati nell’immediato futuro, e a seconda della gravità, lo scandalo può continuare a marcare la celebrità negli anni.

Al di là del successo del gruppo infatti questi ragazzi spesso non hanno guadagni stratosferici al pari con le vendite dei loro dischi, bensì prendono una percentuale su quelle che sono le attività del gruppo e quelle che sono le loro attività singole, più premi occasionali a seguito di raggiungimenti particolari, o periodi di lavoro particolarmente sodisfacenti. Insomma conviene anche a loro mantenere un’immagine il più pulita possibile così da lavorare bene e tanto.

Sembrerebbe quasi l’opposto di quello che avviene con alcune celebrità occidentali, che maggiore lo scandalo maggiore l’interesse mediatico e quindi i guadagni delle apparizioni televisive, interviste e via dicendo.

TBC